Un viaggio con la musica sperimentale di Gianfranco de Franco Sabato 18 Gennaio

°°°Sabato 18 Gennaio°°°
■■ UN FLUSSO CONTINUO DI SUONI, VOCI, E IMMAGINI■■

– IMAGO-di

>>>✘ GIANFRANCO DE FRANCO ✘>>>

polistrumentista, musicologo e musicoterapeuta

➜Il suo genere esplora stili di musica sperimentale ed ambient lambendo new age, metal industrial e musica contemporanea.

_______________________________
Frammenti impazziti, magari slegati e avulsi da significati razionali ma certo affascinanti e misteriosi come solo un sogno e la sua inesorabile labilità possono esserlo.

■ De Franco costruisce un immaginaria colonna sonora che infischiandosene dei confini tra stili e generi attraversa la più bucolica new age come il più stridente metal industrial, lambendo rock e contemporanea, Kraftwerk, Nine Inch Nails, Wim Mertens e molto altro…”
______________________________________________________

✓Nel nuovo progetto discografico, prodotto dalla Icarus Factory, De Franco si spinge nella sua dimensione più intima per scovare sonorità, sensazioni e immaginari visivi che lo inducono all’ Imago.

“Imago è la capacità mentale di creare un turbinio di “immagini” interiori capaci di scalfire, penetrare e demolire la “materialità” del presente: la realtà! Capacità agevolata attraverso la sintonia meditativa tra il respiro sonoro (suono) e il respiro biologico, capaci di portarci a diretto contatto con il nostro inconscio.” (G. De Franco).

✓Il percorso del disco conduce in un’atmosfera onirica popolata da suoni, voci, ritmiche che tendono a proiettarci all’interno della nostra esistenza, fatta di tante dimensioni e di tante porte che ci conducono verso il nostro IO.

Ore 20,00 Cena in Locanda o Cantinetta
Su prenotazione 3391345043

Ore 22,48 Live
>>>✘ GIANFRANCO DE FRANCO ✘>>>
➜polistrumentista, musicologo e musicoterapeuta

-L’INGRESSO È SEMPRE LIBERO E GRATUITO-
FOOD-BAR-DRINK-13 ERBE-BIRRE ARTIGIANALI
INFO E PRENOTAZIONI TEL 3928735716 – 3391345043

Recensioni IMAGO:

“IMAGO”…undici tracce fitte di ricercatezza, impegnative, ricchissime di suggestioni diverse e difformi per origini ed influenze. Puoi trovarci dentro, in un flusso conturbante sonoro e psicanalitico, le immagini di viaggi carovanieri in un desertico vento notturno, orchestre stranite, crescendo “industrial”. Un brano come “Tunnel” è un incuneamento onirico, “Ero Pensiero” rimanda a certi modulari algebrici di Philip Glass, altrove ci senti Jon Hassell, o i il drum’n’bass, o il suono dell’inconscio
(Gianluca Veltri – Il Quotidiano)

“IMAGO”…potremmo anche definire il lavoro di questa artista pilota di verticali come un fascio emotivo di soluzioni tattili e immaginarie che per tutta la lunghezza della tracklist riescono ad incantare, legare e sciogliere un mondo/più mondi espressivi come la world, picchi jazzy, l’ambient di quello emozionale e tutto in un ruotare free che spiazza come una ventata inaspettata; si, parliamo di magia sonica e brani come Slow Trip, Delirium e 13/11 non fanno altro che dilatare la scommessa vinta di questo artista, esteta del pindarico, equilibrista delle vibrazioni.
(Max Sannella – RockShock, 2016)

“…IMAGO è un’esperienza sonora che mi ha lasciato stupefatto […] questo disco ha SENSO. Perché diciamoci la verità: la sperimentazione è bella, è alternativa, fa figo, fa happening, fa situazione in divenire, eccetera eccetara ma poi alla fine è spesso inascoltabile. Gianfranco De Franco invece usa le armi della progettazione, della professionalità, del gusto e della capacità compositiva per regalarci qualcosa di poetico e narrativo al tempo stesso, una specie di colonna sonora che non riempie semplicemente il silenzio della nostra stanza, ma lo rimodella e ce lo racconta.
(AntonioOleariScriveresenzaOrario)

Dici clarinetto e pensi a quei meravigliosi pinguini immersi nella sezione fiati di qualche celeberrima orchestra. Se poi dici elettronica, vedi luci stroboscopiche, fumi che salgono e una sala piena di improbabili ballerini gongolanti.
Gianfranco De Franco ha detto “Imago” e ha scansato dalla nostra mente pinguini e discoteche, trasportandoci in una dimensione in cui qualunque tipo di schema è annientato. Questo è quello che succede quando un musicista della più impeccabile formazione classica non ha paura di afferrare il tempo. Perché in questi undici brani del suo ultimo lavoro, “Imago”, ci sono chicche raccolte per strada, evoluzioni di dimensioni intime e una matura consapevolezza della parola musica. “Ero pensiero”, “Slow Trip”, “Delirium”: poco importa cogliere ogni singolo strumento usato (e per strumento si intenda ogni oggetto che se percosso, battuto o sfregato produca suono) o pretendere di afferrare una precisa linea melodica o un inamovibile schema ritmico. In questo album ciascun brano è un occasione per farsi trasportare, al passo o al galoppo (come sulla furia di “Devil”), all’interno dell’effettivo concetto di movimento. Nessuna noiosa definizione o arcaiche eredità accademiche. No, i movimenti sono proprio quella serie infinita di moti e immagini interiori che durante un ascolto è impossibile mettere a tacere . La musica, infatti, è quell’arte che non può essere slegata da tutte le altre: perché essa ha un suono e un ritmo, come la scrittura; ha colori e intensità, come la pittura; ha volumi e frequenze, come lo spettacolo.
Una carica esplosiva e innovativa, “Imago” di Gianfranco De Franco. Da gustare da sola o con qualsiasi abbinamento artistico che, come lei, non abbia paura di rompere uno schema.
(Elena Pelloni/Rockit)